Il Decameron

l'ambiguità come strategia narrativa

(VII 5, 4-5) In quest'ottica, ancora più significativa è l'esortazione, rivolta sempre
da Fiammetta alle compagne, ad essere loro stesse artefici del proprio destino: A
me omai appartiene di ragionare; e io, carissime donne, da una novella simile in
parte alla precedente il farò volentieri, non acciò solamente che conosciate
quanto la vostra vaghezza possa ne' cuor gentili, ma perché apprendiate d'
essere voi medesime, dove si conviene, donatrici de' vostri guiderdoni senza
lasciarne ...